Archive from agosto, 2013
Ago 24, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su In una notte d’estate, pensando pansando…

In una notte d’estate, pensando pansando…

“NOTTE D’ESTATE”
 
Non mi abbandonare,
non tradire la mia fiducia,
 
io conto su di te: tu sei la mia forza,
sei il mio sorriso,
sei tutto quello che desidero,
mi aiuti a raggiungere ogni giorno
nuove mete.
 
Io voglio andare, avanti,
anche se il terreno è così impervio,
ma con te non ho timore alcuno,
di continuare il cammino.
 
Non mi lasciare,
non saprei come vivere.
 
Ho avuto paura di non saper cosa fare
di non aver più voglia di nulla,
di non aver voglia di fare più nulla…
Non mi abbandonare entusiasmo,
resta con me, su che aspetto anche la speranza,
tornerà, vedrai, dalla vacanza prima o poi!
 
Oh estate, come sei crudele,
spogli anche dell’intimo chi cerca refrigerio
fra le lenzuola ruvide dei letti sfatti
di queste notti calde ed umide
come il pianto,
con la  malinconia che  non sa addormentarsi
ché  i ricordi come flash disturbano il buio dell’oblio
con accanto a lei la sete che si agita e si gira e si rigira
senza riuscire a prender sonno
e secca la gola dei desideri…
 
Non mi abbandonare entusiasmo,
all’alba torna, come sempre, torna!

Ago 24, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su In agosto va il barbone…

In agosto va il barbone…

In agosto va il barbone per le strade indifferenti al suo disagio.
 
Rovente questo sole d’agosto, è rovente e
brucia di più la pelle antica di braccia stanche
che quella giovane e forte ignara del futuro, ancora.
Mi brucia la pelle, mi strema.
 
Ma come fa il barbone con la giacca a vento sulle spalle
a trascinarsi sul marciapiede arido?
 
L’ho rivisto al ritorno,
ero sulla strada che mi portava a casa
e l’ho rivisto,
 si era accasciato sotto un  pino
sulla Cristoforo Colombo.
Son stata contenta di vederlo là, sotto l’ombra almeno,
parlava da solo.
Chissà se ha mangiato, mi son chiesta.
 
Mi rimprovero, ora, sì,
il non aver avuto il coraggio di fermarmi e dargli acqua e pane e qualche euro,
mi pento del falso pudore che ho provato.
 
Eppur di solito non me ne vergogno di fermarmi un attimo e dare quel qualcosa
che per me è nulla ma per loro tanto.
 
Ma come fa il barbone con la giacca a vento sulle spalle
a trascinarsi sul marciapiede arido?
Ve lo siete chiesto?
 
Ago 24, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su QUALCUNO NON È ANDATO IN VACANZA

QUALCUNO NON È ANDATO IN VACANZA

(una poesia per chi resta in città!)

 

QUALCUNO NON È ANDATO IN VACANZA
Gorgoglia l’amarezza
in questo silenzio estivo
e nei quartieri bene
della capitale
sembra che tutti abbiano abbandonato la propria casa
per rifugiarsi altrove,
ma improvvisamente
sbatte il cancello del giardino del solo inquilino rimasto,
carico di buste della spesa,
si trascina dietro la sua ombra,
che pare pesi, quanto va lento.
E vedo una giovane mamma ed il suo bambino
sulla terrazza del palazzo di fronte.
Gorgoglia l’amarezza
sfinita dalle mille chiacchiere inutili
al telefono, dei buoni amici che partono e salutano,
gorgoglia ma non fuoriesce,
stretta dal sorriso che ti imponi
davanti a tuo figlio che tu, non hai mai potuto portare in vacanza.
Non dirgli quanto è bello il mare, il secchiello, la paletta,
i castelli di sabbia, il cocco a fette, la bibita gassata, il cono gelato,
non raccontargli della tua infanzia, sulla spiaggia libera,
sotto l’ombrellone a spicchi, l’asciugamano a righe…
non raccontargli del cesto di vimini con dentro le fettine impanate…
i panini con la mortadella…
Tu neppure questo puoi dargli…
Digli che il mare è lontano ed inquinato.
Gorgoglia l’amarezza ma tu, mamma provaci,
prova a far “estate bella” a casa
gioca, ridi, canta, tanto questo è gratis e non pensare più a quanto non hai saputo apprezzare dei dopo pranzo nella pineta a Ostia.
I bimbi son sempre scontenti anche quando hanno tutto, si sa.
Tanto che cambia oramai, i ricordi rimangono solo ricordi,
non tornano i momenti delle belle realtà,
tu spingili sotto, i rimpianti, non farli venire a galla oggi,
ché già gorgoglia l’amarezza e si ammassano i relitti delle speranze ,
non c’è  posto quindi anche per loro.
Gorgoglia l’amarezza e se tu resti a guardare
come galleggiano i sogni e come le barchette di carta si allontanano e confondono tra gli altri rifiuti,
si sentirà e si vedrà,
non fargliela vedere a tuo figlio, non proprio ora,  d’estate!
È inquinato il mare, diglielo, sì questo puoi dirglielo,
restate in città e con orgoglio, restateci e giratela tutta, come fanno i turisti!
Basta un gelato per far festa, come una volta… oramai!
Ago 24, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su HO PERMESSO TROPPO

HO PERMESSO TROPPO

Ho permesso che il tempo si appropriasse delle mie ansie

ho lasciato che gli eventi mi trascinassero nel loro vortice

ho dovuto mettere  da parte la mia libertà di sognare…

 Non ho più avuto voglia di creare ché tanta tristezza era scesa

su i miei desideri.

Che bello era impugnare penne e pennelli e far fare a loro

dei miei sogni magnifiche realtà.

Ridatemi il mio tempo, ridatemi tele, fogli, pennelli e penne.

Ridatemi i colori, voglio spremerli dai tubetti senza risparmio,

ridatemi risme e risme  di fogli, voglio scriverci senza badare a sciuparne troppi,

devo far qualcosa di meglio che occuparmi d’altro e d’altri, voglio pensare a me!