Gen 28, 2022 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Mamy!

Mamy!

MAMY!
Ora mi sento come chi ha corso fino allo stremo.
Quanto ho corso, ansimando, per anni,
per raggiungere non una dolce meta,
non più traguardo, non più una vetta,
ma solo per soccorrere una farfalla,
la mia farfalla
e sempre di corsa per far presto,
per far prima…
Non sono arrivata mai tardi
ma sono arrivata ogni giorno…
a fatica, oltre ogni fatica possibile,
ma sempre con il sorriso.
Nascoste le lacrime,
affondato il dolore,
sommerso da baci e carezze,
attenzioni, piccoli regali per vezzeggiarla.
Ora sono esausta.
Mi sono fermata
perché…
tutto è finito.
Dolore infinito.
Quiete,
finalmente,
per lei.
La farfalla stanca, quieta,
per l’ ultima volta,
ha sfiorato i nostri visi,
e prima di addormentarsi,
l’ ultimo sguardo al mio volto:
al suo fiore,
per l’ ultima volta.
Non sono più il suo fiore
ed io non ho più la mia farfalla…
mi sento strana.
Mi sembra di andare a rallentatore
di sfiorare la terra…
mi sembra di non avere più nulla da fare…
sono disorientata, stanca, sola.
Indosso un suo maglione
e mi pare carezza.

Ago 24, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su In una notte d’estate, pensando pansando…

In una notte d’estate, pensando pansando…

“NOTTE D’ESTATE”
 
Non mi abbandonare,
non tradire la mia fiducia,
 
io conto su di te: tu sei la mia forza,
sei il mio sorriso,
sei tutto quello che desidero,
mi aiuti a raggiungere ogni giorno
nuove mete.
 
Io voglio andare, avanti,
anche se il terreno è così impervio,
ma con te non ho timore alcuno,
di continuare il cammino.
 
Non mi lasciare,
non saprei come vivere.
 
Ho avuto paura di non saper cosa fare
di non aver più voglia di nulla,
di non aver voglia di fare più nulla…
Non mi abbandonare entusiasmo,
resta con me, su che aspetto anche la speranza,
tornerà, vedrai, dalla vacanza prima o poi!
 
Oh estate, come sei crudele,
spogli anche dell’intimo chi cerca refrigerio
fra le lenzuola ruvide dei letti sfatti
di queste notti calde ed umide
come il pianto,
con la  malinconia che  non sa addormentarsi
ché  i ricordi come flash disturbano il buio dell’oblio
con accanto a lei la sete che si agita e si gira e si rigira
senza riuscire a prender sonno
e secca la gola dei desideri…
 
Non mi abbandonare entusiasmo,
all’alba torna, come sempre, torna!

Ago 24, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su In agosto va il barbone…

In agosto va il barbone…

In agosto va il barbone per le strade indifferenti al suo disagio.
 
Rovente questo sole d’agosto, è rovente e
brucia di più la pelle antica di braccia stanche
che quella giovane e forte ignara del futuro, ancora.
Mi brucia la pelle, mi strema.
 
Ma come fa il barbone con la giacca a vento sulle spalle
a trascinarsi sul marciapiede arido?
 
L’ho rivisto al ritorno,
ero sulla strada che mi portava a casa
e l’ho rivisto,
 si era accasciato sotto un  pino
sulla Cristoforo Colombo.
Son stata contenta di vederlo là, sotto l’ombra almeno,
parlava da solo.
Chissà se ha mangiato, mi son chiesta.
 
Mi rimprovero, ora, sì,
il non aver avuto il coraggio di fermarmi e dargli acqua e pane e qualche euro,
mi pento del falso pudore che ho provato.
 
Eppur di solito non me ne vergogno di fermarmi un attimo e dare quel qualcosa
che per me è nulla ma per loro tanto.
 
Ma come fa il barbone con la giacca a vento sulle spalle
a trascinarsi sul marciapiede arido?
Ve lo siete chiesto?
 
Ago 24, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su QUALCUNO NON È ANDATO IN VACANZA

QUALCUNO NON È ANDATO IN VACANZA

(una poesia per chi resta in città!)

 

QUALCUNO NON È ANDATO IN VACANZA
Gorgoglia l’amarezza
in questo silenzio estivo
e nei quartieri bene
della capitale
sembra che tutti abbiano abbandonato la propria casa
per rifugiarsi altrove,
ma improvvisamente
sbatte il cancello del giardino del solo inquilino rimasto,
carico di buste della spesa,
si trascina dietro la sua ombra,
che pare pesi, quanto va lento.
E vedo una giovane mamma ed il suo bambino
sulla terrazza del palazzo di fronte.
Gorgoglia l’amarezza
sfinita dalle mille chiacchiere inutili
al telefono, dei buoni amici che partono e salutano,
gorgoglia ma non fuoriesce,
stretta dal sorriso che ti imponi
davanti a tuo figlio che tu, non hai mai potuto portare in vacanza.
Non dirgli quanto è bello il mare, il secchiello, la paletta,
i castelli di sabbia, il cocco a fette, la bibita gassata, il cono gelato,
non raccontargli della tua infanzia, sulla spiaggia libera,
sotto l’ombrellone a spicchi, l’asciugamano a righe…
non raccontargli del cesto di vimini con dentro le fettine impanate…
i panini con la mortadella…
Tu neppure questo puoi dargli…
Digli che il mare è lontano ed inquinato.
Gorgoglia l’amarezza ma tu, mamma provaci,
prova a far “estate bella” a casa
gioca, ridi, canta, tanto questo è gratis e non pensare più a quanto non hai saputo apprezzare dei dopo pranzo nella pineta a Ostia.
I bimbi son sempre scontenti anche quando hanno tutto, si sa.
Tanto che cambia oramai, i ricordi rimangono solo ricordi,
non tornano i momenti delle belle realtà,
tu spingili sotto, i rimpianti, non farli venire a galla oggi,
ché già gorgoglia l’amarezza e si ammassano i relitti delle speranze ,
non c’è  posto quindi anche per loro.
Gorgoglia l’amarezza e se tu resti a guardare
come galleggiano i sogni e come le barchette di carta si allontanano e confondono tra gli altri rifiuti,
si sentirà e si vedrà,
non fargliela vedere a tuo figlio, non proprio ora,  d’estate!
È inquinato il mare, diglielo, sì questo puoi dirglielo,
restate in città e con orgoglio, restateci e giratela tutta, come fanno i turisti!
Basta un gelato per far festa, come una volta… oramai!
Ago 24, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su HO PERMESSO TROPPO

HO PERMESSO TROPPO

Ho permesso che il tempo si appropriasse delle mie ansie

ho lasciato che gli eventi mi trascinassero nel loro vortice

ho dovuto mettere  da parte la mia libertà di sognare…

 Non ho più avuto voglia di creare ché tanta tristezza era scesa

su i miei desideri.

Che bello era impugnare penne e pennelli e far fare a loro

dei miei sogni magnifiche realtà.

Ridatemi il mio tempo, ridatemi tele, fogli, pennelli e penne.

Ridatemi i colori, voglio spremerli dai tubetti senza risparmio,

ridatemi risme e risme  di fogli, voglio scriverci senza badare a sciuparne troppi,

devo far qualcosa di meglio che occuparmi d’altro e d’altri, voglio pensare a me!

Mar 31, 2010 - ALBUM DI FAMIGLIA    Commenti disabilitati su LA NUOVA LEGGENDA DEL PETTIROSSO

LA NUOVA LEGGENDA DEL PETTIROSSO

La nuova leggenda del pettirosso, della  farfalla e del fiore
 
Un pettirosso, da me,
viene ogni primavera…

 
Il pettirosso .
ha piume rosse
per antichi dolori e
generosità del cuore.
 
 
 
 
Da anni ed anni un pettirosso è sempre tornato,
dopo quella primavera amara,
nel mio giardino, io so
veniva per vedere il fiore e la farfalla…
 
 Quieto, ha atteso,
aspettando tante primavere.
 
Aspettava  la  farfalla leggiadra,
quella farfalla bianca, candida.
La farfalla  voleva e non voleva,
seguirlo…
voleva ma non poteva:
aveva per casa una rosa gialla
Ma lui tornava ogni giorno
a cercarla
 
 
 
Quanti anni ha atteso,
quel  pettirosso gentile,
anni ed anni.
 
Ha atteso la sua farfalla,
sapeva che non lo aveva dimenticato
capiva che la farfalla non riusciva
a separarsi da quel fiore.
 
Un giorno però la farfalla
disse al fiore:
“ora io vado”
ed andò via, sorridendo,
con le sue ali ormai sciupate dal tempo,
lasciò il  fiore,
ed andò via con il suo pettirosso.
 
 
Chissà se torneranno,
insieme,
questa primavera…
chissà se li rivedrò,
finalmente insieme tornare,
almeno qualche volta.
La rosa gialla spera.
E’ primavera
una primavera amarodolce.
 
Lug 21, 2009 - ALBUM DI FAMIGLIA    Commenti disabilitati su pag.na 3, LEZIONE n° 3 : IL “CAPPELLO” personale

pag.na 3, LEZIONE n° 3 : IL “CAPPELLO” personale

 

lezione n°3

SI INIZIA!!!

IO, HO SCELTO DI INIZIARE CON UNA PERSONALE E AMARA CONSIDERAZIONE

La varietà degli individui esistenti è incredibile. Si usa dire che il mondo è bello perché è vario, oppure che, per fortuna siamo tutti diversi!

 Odio le frasi fatte, specie certe giustificazioni, mi sembrano, in questo contesto ed in tale momento, oltretutto, di cattivo gusto. Scriverò proprio di questo: sulla diversità delle persone Molte di loro presentano delle affinità e pertanto si potrebbe tentare di raggrupparli per classificarli.

 

adesso sul prossimo post ( il quarto) inizierà la mia storia,

il mio album di famiglia,

prendi spunto se vuoi e se ci riesci quel che vedi in neretto al centro è quello che avrei voluto mettere di lato, nella già citata colonna di destra. Spero sia di facile consultazione ugualmente!!!

BUON LAVORO A CHI SE LA SENTIRA’ DI INIZIARE QUESTO LAVORONE!!!!

E POI CI METTERO’ LE FOTO!

Lug 21, 2009 - ALBUM DI FAMIGLIA    Commenti disabilitati su pag.na 2, LEZIONE n° 2: ESEMPIO DI SCRITTURA facile facile

pag.na 2, LEZIONE n° 2: ESEMPIO DI SCRITTURA facile facile

lezione n°2

 COME SI FA A COMINCIARE?

Iniziamo con il primo ricordo, quello più antico che abbiamo, via via, ricordo dopo ricordo, nascerà una sequenza di memorie; non preoccupiamoci troppo se la lettura non è avvincente, se non scorra come un romanzo, non è questo lo scopo primario che ci siamo prefissi.

Raccontando, seguendo il filo dei pensieri potrebbe, quanto scritto, assumere automaticamente una forma accettabile, coinvolgente, ma non sempre sarà così per tutti. L’importante è ricordare e trascrivere. Non tutti hanno dimestichezza con la scrittura. sarà meglio usare perciò uno stile semplice, fare solo un po’ più attenzione alla grammatica ed alla ortografia, ai verbi: modi, tempi e…relative concordanze.

Gli eventi, gli aneddoti coinvolgeranno altri personaggi, ma solo i principali, quelli più importanti per noi e/o quelli che ricordiamo meglio, avranno un capitolo tutto proprio quel: ”TUTTO SU…” Dovremmo riuscire a sottolineare il loro carattere, a ricordare le loro emozioni, a riportare le loro frasi, i loro modi di dire, tutto quello che può aiutarci a farli rivivere, così come erano.

Non cerchiamo di modificarli, per renderli migliori, non sarebbe rispettato lo scopo di quanto ci accingiamo a fare.

LEZIONE N° 2

 

SCEGLIAMO UNO STILE SEMPLICE E CORRETTO,

frasi brevi, quasi un elenco all’inizio di… “pensierini”,

anche senza un collegamento, poi si potranno rimpastare, unire, modificare,

ampliare o eliminare per ottenere una forma più scorrevole, gradevole, corretta ed invitante

(almeno tentiamo)

Riportiamo in una colonna a destra,  le frasi significative.

TRACCIA PER INIZIARE A PARLARE DI UNA PERSONA:

1) Nome,cognome, data di nascita e luogo,

2) caratteristiche fisiche,

3) comportamento, carattere e qualità eventuali difetti,

4)particolari sulla sua infanzia, luoghi, aneddoti, ricordi,

5)interazioni con altri componenti  della famiglia,

6)eventi più importanti,

7)frasi proprie che ricordino la sua personalità,.

8)analisi e valutazioni sul suo stile di vita

Per i disabituati a scrivere, un po’ spaventati, mi permetto di suggerire inizialmente frasi come gli “antichi pensierini” che scrivevamo alle elementari, che esprimano delle semplici idee, delle singole osservazioni.

Alla fine, leggendo e rileggendo, ampliando e cancellando qua e là ,

potremmo aver bisogno, di correggere, unire, collegare le frasi per costruire periodi più articolati, affinché, diventi l’esposizione, più sciolta.

Esempio facilissimo di tre frasi (proposizioni) non collegate:

Mia madre  ha lavorato molto. Mia madre è anziana e stanca. Mia madre ora si è ammalata.

Colleghiamole in un periodo:

“Mia madre ha lavorato sempre molto, adesso è anziana e stanca ed anche ammalata.”

Questo, ripeto, per i disabituati a scrivere, per quelli che non hanno “la penna facile”, affinché tutti possano con serenità e senza paura regalarsi e regalare alla fine: “L’ALBUM DEI RICORDI” insostituibile documento dei propri avi, della propria famiglia.

COME FOSSE UN TEMA

 Presentare e descrivere con semplicità le persone come se ne parlassimo a voce con un amico.

Troviamo qualche aggettivo calzante scegliamo i ricordi più significativi,

riflettiamo sul suo percorso di vita per trarne delle conclusioni.

NON DIMENTICHIAMO DI AGGIUNGERE QUALCHE FOTOGRAFIA, ma che siano DI PICCOLO FORMATO E BEN INSERITE, BEN IMPAGINATE.

A tutti quelli che non si sentono all’altezza del compito, giunga il mio incoraggiamento e l’augurio per un discreto e comunque valido risultato.

Non so cosa altro potrei dire per invitare,convincere, indurre a mettersi al lavoro, quanti sentano il bisogno di raccogliere tutti i ricordi che possiedono nel loro cuore, ma temono di non riuscire a portare a termine un lavoro lungo e complesso.

Io stessa ho dovuto trovare il coraggio per iniziare e spero di trovare la costanza di terminare, ma a molti o meglio a molte donne, basterà la stimolo iniziale (che spero aver fornito con le mie motivazioni) e porteranno a termine il  loro compito, nei ritagli di tempo, altre si lasceranno catturare dall’impresa e si dedicheranno completamente, con il massimo impegno, a questo affascinante raccoglitore di ricordi

Iniziate con una riflessione personale o con una dedica a chi vi è più caro, o con una poesia vostra o di qualche “protagonista” del vostro album, o con la motivazione di quanto vi accingete a fare, o se non trovate nulla di originale che vi soddisfi, iniziate con il vostro albero genealogico, sarà questo sufficiente ad introdurre tutto il resto.

Mi rendo conto d’essere rimasta “dentro”, ancora una insegnante, nel vero senso: provo piacere se riesco ad insegnare a qualcuno quello che riesco a fare o quello che sono riuscita a sapere io.

Per questo vorrei che le altre donne fossero stimolate e riuscissero con questo mio semplice aiuto a scrivere, anche loro, il passato dei propri avi, per compilare un sorprendente, un eccezionale, un incredibile documento.

Siamo sinceri, non dobbiamo far bella figura, dobbiamo raccontare la verità.

Meglio sarebbe avere l’ausilio di un computer, ma qualcuno potrà adoperare una vecchia macchina da scrivere, o basterà anche carta e penna, comunque sia, dopo sarà opportuno rilegare, cercare di dare al tutto, un aspetto rifinito, poi una bella copertina e potrà così, una copia, essere donata in una occasione particolare a qualcuno della propria famiglia che sappia apprezzare un dono sì importante.

 una colonna di lato

sarebbe molto utile per riportare le date, le correlazioni con gli altri discendenti,  le frasi da ricordare, le note che sottolineino, particolari episodi, i nomi da evidenziare,

per ora possiamo metterle al centro

(non sono stata capace di creare la colonna!!!)

CONFIDO NELLA SENSIBILITA’ FEMMINILE, credo che le donne possano trovare il coraggio e la costanza per applicarsi con diligenza a questa significativa e complessa iniziativa: insostituibile omaggio

a chi non c’è più, a chi ci è stato caro.

 

 

 

 

METTIAMOCI UNA INTRODUZIONE

PERSONALE

 

L’INTRODUZIONE

Occorre il “cappello” ovvero un testo, anche  breve, che introduca il contenuto del nostro “memoriale”

 

 

 

 

 

PERSONALIZZIAMO L’INIZIO

con un pensiero, un ricordo, una teoria sulla vita,

per dare una impronta propria al nostro “album dei ricordi”,

al nostro racconto.

Mi permetto un altro suggerimento, fatevi un amico :

il dizionario

che vi sarà sorprendentemente utile

anche per trovare dei sinonimi con i quali potrete arricchire,

 modellare le vostre frasi, aiutando i vostri ricordi ad essere più accurati,

più esatti, inequivocabili.

Buon lavoro!

(segue sul terzo post, lezione n°3)

Pagine:1234»